‍Appello urgente dei sindacati palestinesi: Basta complicità, basta armi a Israele

‍Appello urgente dei sindacati palestinesi: Basta complicità, basta armi a Israele

Photo: Times of Gaza/Twitter.

Appello all’azione

Israele ha ordinato l'evacuazione di 1,1 milioni di palestinesi dal nord della striscia di Gaza, mentre continua a sottoporli a bombardamenti aerei. Questa azione spietata è parte del piano di Israele, attuato con il supporto e la partecipazione attiva degli Stati Uniti e gran parte degli stati europei, di condurre massacri e pulizia etnica contro 2,3 milioni di palestinesi nella striscia di Gaza. Da sabato scorso Israele colpisce Gaza con bombardamenti intensivi e indiscriminati e impedisce l’accesso a carburante, elettricità, acqua, cibo e forniture mediche. Ad oggi Israele ha ucciso più di 2,600 palestinesi - tra cui 724 bambini - distruggendo interi quartieri, sterminando famiglie e facendo più di 10,000 feriti. Alcuni esperti di diritto internazionale hanno iniziato a parlare di atti di genocidio da parte di Israele. 

Intanto, il governo israeliano di estrema destra ha distribuire più di 10000 fucili a coloni estremisti nei territori palestinesi del 48 e in Cisgiordania al fine di facilitare attacchi e pogrom già in aumento contro la popolazione palestinese. Queste azioni, i massacri e la retorica di Israele indicano l’intenzione di infliggere, come promesso, una seconda Nakba, espellendo quanti più palestinesi verso la creazione di un ‘Nuovo Medio Oriente’ nel quale il popolo palestinese venga destinato ad un perpetuo stato di soggezione. 

La risposta dei paesi occidentali è stata dominata da un supporto completo e totale per lo stato di Israele e da una totale assenza di riferimenti al diritto internazionale. Ciò ha amplificato l’impunità di Israele fornendogli carta bianca per portare avanti la sua guerra genocida senza alcuna limitazione. In aggiunta al supporto diplomatico, gli stati occidentali stanno fornendo armamenti a Israele e permettendo l’operato di aziende israeliane produttrici di armi sul proprio suolo.

Mentre Israele intensifica la sua campagna militare, i sindacati palestinesi chiedono alle loro controparti a livello internazionale e a tutte le persone con coscienza di cessare ogni forma di complicità con i crimini di Israele e interrompere urgentemente il commercio di armi e ogni forma di sovvenzionamento e ricerca in ambito militare. Il momento di agire è adesso - le vite dei palestinesi sono appese a un filo. 

Questa situazione di genocidio imminente può essere evitata solamente attraverso un aumento di massa delle attività di solidarietà internazionale con il popolo palestinese che possano mettere un freno alla macchina da guerra israeliana. Vi chiediamo di agire immediatamente - ovunque siate nel mondo - affinché si prevenga un ulteriore armamento di Israele e l’operato delle aziende partecipi dell’assedio.

Ci ispiriamo alle lotte sindacali del passato in Italia, Sud Africa e Stati Uniti e da simili mobilizzazioni internazionali contro l’invasione italiana dell’Etiopia negli anni ‘30, la dittatura fascista in Cile negli anni ‘70 e ogni altro esempio in cui movimenti di solidarietà internazionali abbiano limitato l’ampiezza delle brutalità del colonialismo.

Chiediamo ai sindacati nelle industrie pertinenti:

  1. Di rifiutarsi di costruire armi destinate a Israele.
  2. Di rifiutarsi di trasportare armi in Israele.
  3. Di adottare risoluzioni a tale scopo all’interno delle proprie organizzazioni.
  4. Di fare pressione sul proprio governo al fine di porre un fermo al commercio di armi con Israele e, nel caso degli Stati Uniti, al sovvenzionamento diretto.

Lanciamo questo appello nonostante i tentativi di proibire e mettere a tacere ogni forma di solidarietà con il popolo palestinese. Vi chiediamo di alzare la voce e di agire di fronte all’ingiustizia, ricoprendo il ruolo storico delle organizzazioni sindacali. Lanciamo questo appello non solo per la nostra consapevolezza che la lotta palestinese per la giustizia e la liberazione sia determinata a livello regionale e internazionale, ma per la nostra convinzione che essa sia anche strumentale alla liberazione di tutti gli emarginati e gli sfruttati della terra. 

Federazione Generale Palestinese dei Sindacati, Gaza.

Unione Generale dei Lavoratori del Pubblico Servizio e del Commercio

Unione Generale dei Lavoratori Comunali

Unione generale dei lavoratori delle scuole materne

Unione Generale dei Lavoratori Petrolchimici

Unione Generale dei Lavoratori Agricoli

Unione dei Comitati delle Donne Palestinesi

Unione Generazionale dei Lavoratori dei Media e della Stampa

Federazione Generale Palestinese dei Sindacati (PGFTU)

Unione Generale degli Insegnanti Palestinesi

Unione Generale delle Donne Palestinesi

Unione Generale degli Ingegneri Palestinesi

Associazione dei contabili palestinesi

Federazione delle associazioni professionali tra cui:

Associazione Odontoiatrica Palestinese – Centro di Gerusalemme

Associazione dei Farmacisti Palestinesi – Centro di Gerusalemme

Associazione Medica - Centro di Gerusalemme

Associazione degli ingegneri - Centro di Gerusalemme

Associazione degli ingegneri agricoli - Centro di Gerusalemme\

Sindacato dei veterinari - Centro di Gerusalemme

Sindacato dei giornalisti palestinesi

Ordine degli avvocati palestinesi

Associazione infermieristica e ostetrica palestinese

Unione dei lavoratori delle scuole materne

Sindacato palestinese dei lavoratori dei servizi postali

Federazione dei sindacati dei professori e dei dipendenti delle università palestinesi

La Federazione Generale dei Sindacati Indipendenti, Palestina

La Nuova Federazione dei Sindacati Palestinesi

Unione Generale Palestinese degli Scrittori

Unione degli appaltatori palestinesi

Federazione dei sindacati dei professionisti sanitari

Unione palestinese degli psicologi e degli assistenti sociali

Per rispondere all’appello, contattare: workersinpalestine@gmail.com 

X[ Twitter]: Workersinpales1

Appello all’azione

Israele ha ordinato l'evacuazione di 1,1 milioni di palestinesi dal nord della striscia di Gaza, mentre continua a sottoporli a bombardamenti aerei. Questa azione spietata è parte del piano di Israele, attuato con il supporto e la partecipazione attiva degli Stati Uniti e gran parte degli stati europei, di condurre massacri e pulizia etnica contro 2,3 milioni di palestinesi nella striscia di Gaza. Da sabato scorso Israele colpisce Gaza con bombardamenti intensivi e indiscriminati e impedisce l’accesso a carburante, elettricità, acqua, cibo e forniture mediche. Ad oggi Israele ha ucciso più di 2,600 palestinesi - tra cui 724 bambini - distruggendo interi quartieri, sterminando famiglie e facendo più di 10,000 feriti. Alcuni esperti di diritto internazionale hanno iniziato a parlare di atti di genocidio da parte di Israele. 

Intanto, il governo israeliano di estrema destra ha distribuire più di 10000 fucili a coloni estremisti nei territori palestinesi del 48 e in Cisgiordania al fine di facilitare attacchi e pogrom già in aumento contro la popolazione palestinese. Queste azioni, i massacri e la retorica di Israele indicano l’intenzione di infliggere, come promesso, una seconda Nakba, espellendo quanti più palestinesi verso la creazione di un ‘Nuovo Medio Oriente’ nel quale il popolo palestinese venga destinato ad un perpetuo stato di soggezione. 

La risposta dei paesi occidentali è stata dominata da un supporto completo e totale per lo stato di Israele e da una totale assenza di riferimenti al diritto internazionale. Ciò ha amplificato l’impunità di Israele fornendogli carta bianca per portare avanti la sua guerra genocida senza alcuna limitazione. In aggiunta al supporto diplomatico, gli stati occidentali stanno fornendo armamenti a Israele e permettendo l’operato di aziende israeliane produttrici di armi sul proprio suolo.

Mentre Israele intensifica la sua campagna militare, i sindacati palestinesi chiedono alle loro controparti a livello internazionale e a tutte le persone con coscienza di cessare ogni forma di complicità con i crimini di Israele e interrompere urgentemente il commercio di armi e ogni forma di sovvenzionamento e ricerca in ambito militare. Il momento di agire è adesso - le vite dei palestinesi sono appese a un filo. 

Questa situazione di genocidio imminente può essere evitata solamente attraverso un aumento di massa delle attività di solidarietà internazionale con il popolo palestinese che possano mettere un freno alla macchina da guerra israeliana. Vi chiediamo di agire immediatamente - ovunque siate nel mondo - affinché si prevenga un ulteriore armamento di Israele e l’operato delle aziende partecipi dell’assedio.

Ci ispiriamo alle lotte sindacali del passato in Italia, Sud Africa e Stati Uniti e da simili mobilizzazioni internazionali contro l’invasione italiana dell’Etiopia negli anni ‘30, la dittatura fascista in Cile negli anni ‘70 e ogni altro esempio in cui movimenti di solidarietà internazionali abbiano limitato l’ampiezza delle brutalità del colonialismo.

Chiediamo ai sindacati nelle industrie pertinenti:

  1. Di rifiutarsi di costruire armi destinate a Israele.
  2. Di rifiutarsi di trasportare armi in Israele.
  3. Di adottare risoluzioni a tale scopo all’interno delle proprie organizzazioni.
  4. Di fare pressione sul proprio governo al fine di porre un fermo al commercio di armi con Israele e, nel caso degli Stati Uniti, al sovvenzionamento diretto.

Lanciamo questo appello nonostante i tentativi di proibire e mettere a tacere ogni forma di solidarietà con il popolo palestinese. Vi chiediamo di alzare la voce e di agire di fronte all’ingiustizia, ricoprendo il ruolo storico delle organizzazioni sindacali. Lanciamo questo appello non solo per la nostra consapevolezza che la lotta palestinese per la giustizia e la liberazione sia determinata a livello regionale e internazionale, ma per la nostra convinzione che essa sia anche strumentale alla liberazione di tutti gli emarginati e gli sfruttati della terra. 

Federazione Generale Palestinese dei Sindacati, Gaza.

Unione Generale dei Lavoratori del Pubblico Servizio e del Commercio

Unione Generale dei Lavoratori Comunali

Unione generale dei lavoratori delle scuole materne

Unione Generale dei Lavoratori Petrolchimici

Unione Generale dei Lavoratori Agricoli

Unione dei Comitati delle Donne Palestinesi

Unione Generazionale dei Lavoratori dei Media e della Stampa

Federazione Generale Palestinese dei Sindacati (PGFTU)

Unione Generale degli Insegnanti Palestinesi

Unione Generale delle Donne Palestinesi

Unione Generale degli Ingegneri Palestinesi

Associazione dei contabili palestinesi

Federazione delle associazioni professionali tra cui:

Associazione Odontoiatrica Palestinese – Centro di Gerusalemme

Associazione dei Farmacisti Palestinesi – Centro di Gerusalemme

Associazione Medica - Centro di Gerusalemme

Associazione degli ingegneri - Centro di Gerusalemme

Associazione degli ingegneri agricoli - Centro di Gerusalemme\

Sindacato dei veterinari - Centro di Gerusalemme

Sindacato dei giornalisti palestinesi

Ordine degli avvocati palestinesi

Associazione infermieristica e ostetrica palestinese

Unione dei lavoratori delle scuole materne

Sindacato palestinese dei lavoratori dei servizi postali

Federazione dei sindacati dei professori e dei dipendenti delle università palestinesi

La Federazione Generale dei Sindacati Indipendenti, Palestina

La Nuova Federazione dei Sindacati Palestinesi

Unione Generale Palestinese degli Scrittori

Unione degli appaltatori palestinesi

Federazione dei sindacati dei professionisti sanitari

Unione palestinese degli psicologi e degli assistenti sociali

Per rispondere all’appello, contattare: workersinpalestine@gmail.com 

X[ Twitter]: Workersinpales1